Parola di Dio e preghiera continua

Anche questa mattina, martedì 11 marzo 2014, la mia meditazione è stata sui testi della parola di Dio della feria seconda della prima settimana di Quaresima. Come tutti i giorni a seguire la mia meditazione ad alta voce, le cinque suore della comunità della Casa generalizia.

La prima riflessione è stata sul testo del profeta Isaia, la prima lettura sul tema della parola di Dio che se è bene accolta, se costituisce il punto di partenza nella nostra vita quotidiana, essa porta i frutti necessari a livello interiore.

Gli esempi tratta dalla natura, dall’ambiente vitale come quella della pioggia o della neve che scendendo dal cielo fecondano la terra, sono esempi particolarmente adatti a far capire a noi uomini di questo tempo quanto sia necessario entrare in sintonia con la parola di Dio.

Se non ci facciamo fecondare da questa parola, rischiamo il deserto del cuore, dell’anima, della vita spirituale, subentra un’aridità dalla quale non ne usciamo facilmente se non diventiamo docili a quale parola di vita e di trasformazione del cuore.

Un piccolo accenno poi al salmo responsoriale di questa liturgia, nel quale ce un forte appello alla speranza cristiana, alla speranza che dobbiamo riporre nel Signore. Di fronte alle difficoltà della vita, non dimentichiamo che ponendoci con intima gioia davanti al Signore, Egli ci fa essere raggianti di luce e bellezza spirituale, perché cammineremo sulle sue vie e nessun dubbio attraverserà la nostra esistenza. Anche il futuro incerto, diventerà nelle mani Dio un futuro sicuro di vera felicità.

Nel vangelo di oggi, c’è poi il richiamo al valore della preghiera. Una preghiera non fatta di parole e cose da dire, una preghiera fatta con il cuore e che si esprime nella preghiera che Gesù stesso ha insegnato agli apostoli: il Padre Nostro. Il brano è strutturato in tre momenti: il primo nel quale il Signore invita gli apostoli a fare esperienza di preghiera concisa e significativa, perché Dio non ha bisogno di parole, al momento che sa tutto di noi e sa di che cosa abbiamo bisogno; il secondo momento è quello del testo della preghiera del Padre nostro come è passato nella liturgia e nella preghiera sistematica della chiesa e che costituisce la preghiera più ricorrente per un cristiano, il terzo momento è quello del raccordo tra preghiera del Padre nostro e il tema del perdono.

Non c’è vera e sincera preghiera se non parte dal perdono e dalla riconciliazione. Non possiamo chiedere a Dio di perdonare i nostri debiti se non siamo in grado e nelle condizioni spirituali di perdonare a chi ci ha fatto del male e di chiedere perdono se abbiamo fatto del male. Il Padre Nostro può dirsi davvero la sintesi della preghiera cristiana e in esso troviamo i temi più importanti ed i contenuti più rilevanti di una preghiera fatto con il cuore e fatta di poche parole. Già l’inizio stesso della preghiera con la quale ci rivolgiamo a Dio chiamandolo Papà, ci incoraggia a rivolgerci a questo Padre tenero, misericordioso ed amoroso con la confidenza di veri figli, anche se non sempre figli degni di così Padre infinito nell’amore e nella carità.

Valorizziamo il Padre nostro e facciamone un motivo di meditazione quotidiana in famiglia, nelle nostre comunità parrocchiali e religiose.

Parola di Dio e preghiera continuaultima modifica: 2014-03-11T19:54:25+01:00da pace2005
Reposta per primo quest’articolo