Essere giusti e non offendere nessuno

Come sempre, anche questa mattina, alle ore 700, la santa messa è stata celebrata nella cappella interna delle Suore Opus Mariae Reginae di Formia alla presenza delle cinque suore che compongono stabilmente la comunità della casa generalizia.

La meditazione di questa mattina, venerdì 14 marzo 2014, è stata incentrata sulle due letture. La prima tratta dal profeta Ezechiele e la seconda dal vangelo di Matteo. Due sostanzialmente gli argomenti affrontati: la giustizia e l’offesa. Nella vita spesso ci lamentiamo con Dio che non è giusto nel suo modo di comportarsi nei nostri confronti, soprattutto quando ci saggia con prove di ogni genere. Il profeta si domanda e ci fa domandare: non è giusto il modo di comportarsi del Signore o il nostro modo di fare. Se noi non convertiamo o Dio e continuiamo a persistere nel male, siamo noi gli ingiusti, i cattivi, i testardi che pensano sempre di fare le cose in modo perfetto, accusando Dio dei propri errori e comportamenti piuttosto severi. Uscire dal convincimento che Dio possa volere il nostro male ed essere sicuri che Egli è misericordia, amore, verità e giustizia al sommo grado è il primo passo verso la conversione. Allontanarsi dal male, dai peccati, abbandonare ogni forma di malvagità e vivere nella grazia e nell’amicizia di Dio. Altro tema è quella della carità fraterna, del non offendere nessuno. E se, come purtroppo capita, ci imbattiamo in esperienze di conflittualità, dobbiamo avere il coraggio di chiedere scusa, di riconciliarci per poi tornare all’altare per offrire i doni al Signore, cioè per partecipare alla santa eucaristia. Quante volte offendiamo con la lingua le persone, le classifichiamo a nostro modesto giudizio in tanti modi, definendoli pazzi, stupidi, ignoranti ecc, ecc. ritenendoci superiori. Umiliamo gli altri assumendo un atteggiamento di superiorità che non esiste da nessuna parte, perché tutti siamo uguali davanti a Dio e alla legge d qualsiasi genere. Spesso siamo motivo per far circolare, in base ai nostri giudizi, dicerie, pettegolezzi, calunnie nei confronti delle persone, magari anche membri della nostra stessa famiglia e gruppo. Diveniamo zizzania, siamo motivo di destabilizzazione dei rapporti umani. Ci dice Papa Francesco che alcuni hanno la chiacchiera e il pettegolezzo come arte e mestiere, non sanno fare altro dalla mattina, alla sera. E questo non aiuta un cammino di vera conversione, non aiuta a fare un cammino verso al Pasqua ed una cammino quaresimale. Mettersi d’accordo, trovare un’intesa, cercare la pace in tutte le vicende umane è un consiglio del vangelo di questa giornata, ma è deve essere una prassi quotidiana per tutti i cristiani. Il modello di questo nostro essere in pace e fare la pace è Gesù stesso, che dalla croce ha perdonato i suoi crocifissori. Non possiamo parlare di cristiani se non sanno tacere, pregare, perdonare, portare pace e seguire la strada che ha portato Cristo a morire in croce per i nostri peccati. Via da noi, quindi, atteggiamenti e comportamenti offensivi che possono solo denigrare la chiesa e l’essere cristiani o chi si professa tale.

Essere giusti e non offendere nessunoultima modifica: 2014-03-14T19:53:26+01:00da pace2005
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