Prima domenica di Avvento – 1 dicembre 2013- Omelia di P.Antonio Rungi

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I DOMENICA DI AVVENTO ANNO A- 1 DICEMBRE 2013 

Un cammino di gioia, con gioia e nella gioia 

Commento di Padre Antonio Rungi, passionista 

Con questa prima domenica di Avvento inizia il nuovo cammino spirituale dell’anno liturgico. Questo tempo forte di quattro settimane che ci prepara al Natale è un tempo di grazia particolare che il Signore ci dona ogni anno, per prepararci degnamente all’annuale festa liturgica del Salvatore. Come tutti i cammini, specialmente quelli spirituali, hanno una meta da raggiungere, non solo nel tempo, ma nel cuore, nella mente e nello spirito. Questo Avvento 2013 vuole essere per tutti noi cristiani un tempo di vivere nella gioia e con gioia, ben sapendo che ci prepariamo spiritualmente al Santo Natale. Ce lo chiede lo stesso significato dell’Avvento che è attesa e venuta, ce lo chiede la Chiesa nell’autorità del Papa Francesco che nella recente esortazione apostolica Evangelii gaudium ci indirizza verso un nuovo modo di vivere da cristiani in questo nostro tempo: la gioia del vangelo, deve essere la gioia di tutto il mondo, di tutti gli uomini e donne di questa terra che amano la vita ed amano vivere nella gioia che viene da Dio.

La parola di Dio, infatti, di questa prima domenica mette in risalto soprattutto questo aspetto positivo della venuta del Signore, quella definitiva, dal momenti che una prima storica e salvifica venuta si è celebrata nella sua nascita di 2013 anni fa e si è completata con l’ascensione a cielo, dopo la morte in croce e la risurrezione a distanza di 33 anni da quella singolare data di nascita.

Ora nella certezza che Cristo ci ha salvato e nelle sicurezza che verrà a giudicare i vivi e i morti, camminiamo nel tempo in attesa di incontrare per sempre il nostro Signore. Attendere la persona più cara della nostra vita significa vivere nella gioia e sperimentare la gioia attimo per attimo, preparandoci a vivere questa gioia piena e duratura con Lui nel suo regno futuro. Prepararsi significa vigilare su noi stessi, sulla nostra condotta, che non può essere contrassegnata dalla tristezza e dalla sofferenza perenne, ma dalla gioia che viene dal Signore, anche se questa gioia è la stessa parola della croce. Ci ricorda, infatti, il brano del vangelo di Matteo di questa domenica: “Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”. Su questo stesso tono si colloca la seconda lettura di oggi, tratta dalla lettera ai Romani di San Paolo Apostolo: “E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti…Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo”.

Svegliarsi dal sonno, dal torpore del cuore e dell’anima, di una vita spirituale senza entusiasmo e gioia, per fare spazio alla luce, alla vitalità, mettendo da parte tutte quelle umane debolezze che ci fanno fermare nel cammino della conversione, purificazione e santità.

Gesù che viene è speranza nuova per tutti gli uomini e ricarica spirituale per tutti i cuori che cercano Dio con semplicità e umiltà. Questa prima domenica di Avvento si pone anche nel contesto della celebrazione e dello svolgimento della Novena in onore della Madonna Immacolata. E’ la Madre di Dio e di Cristo, è la Madre della Chiesa e Madre nostra che può portarci per mano a Gesù e farci assaporare la gioia vera di stare con lui.  Nel prefazio di questa domenica, infatti, eleviamo al Signore queste nostre preghiere: “Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa”.

Un’attesa carica delle cose più belle che possiamo immaginare per noi, per gli altri per l’umanità intera, come ci ricorda la bellissima prima lettura di oggi, tratta dal Profesta Isaia, il profeta dell’Avvento, che inneggia alla venuta del Messia: “Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”. Questa visione irenica della storia e dell’umanità è una visione di gioia, di serenità, di tranquillità, non perché ci facciamo curare dalle nostre depressioni temporanee o permanenti, ma perché la venuta del Signore che già celebriamo nel mistero e quella di cui siamo in attesa, la definitiva, non possono non donarci pace e serenità. Alla fine dei conti e delle valutazioni umane che possiamo fare, più o meno in positiva e più o meno gradevoli per noi e gradite da noi, resta un dato indiscutibile, che attiene alla sfera della vera fede, con la quale noi possiamo rivolgerci al Signore, come fare in questa particolare domenica, e dire con le nostre labbra e con il nostro cuore: O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno dei cieli”. E’ questa la gioia più vera e definitiva che ci possiamo attendere e che l’Avvento 2013, che iniziamo a celebrare oggi, dopo l’anno della fede e con la guida dell’alto magistero di Papa Francesco, ci aiuterà a preparare, ben sapendo che questo è solo un breve tratto del nostro cammino verso l’eternità. Buon cammino di avvento nella gioia del Signore e con la protezione di Maria, donna della gioia e della tenerezza del cuore.

 

Prima domenica di Avvento – 1 dicembre 2013- Omelia di P.Antonio Rungiultima modifica: 2013-11-29T16:18:42+01:00da pace2005
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