Il predicatore di strada

J_Sant_Beato Grimoaldo_2_Camelia_Ceccano Badia_06-03-03

C’era un volta, un signore che ama molto fare i sermoni agli altri e non si rendeva conto del suo modo di comportarsi, completamente opposti a quello che predicava. Predicava agli altri l’amore e la carità, ma nel suo cuore odiava tutti, tranne i suoi amici, quelli che attraverso la sua persona avevano potuto affermarsi nella società. Non ne parliamo della carità. Era talmente convincente nel suo modo di sposare la causa degli ultimi e dei poveri che chi lo ascoltava, subito metteva mano alla sacca, nelle piazze dove predicava, ma lui viveva nel lusso, gestiva denaro proprio ed altrui con facilità. Predicava la povertà evangelica, ma della povertà conosceva solo il termine del vocabolario, ma mai quella realtà era entrato nella sua vita quotidiana. Da piccolo, come da grande aveva avuto tutto e si era divertito pure. Predicava la purezza dei sentimenti e la castità nella vita coniugale, ma era il primo a tradire ripetutamente la sua famiglia, con licenze immorali di ogni tipo. Un giorno quel signore che tanto predicava agli altri si ammalò di un gravissimo male, che toccò non solo il suo fisico, debilitando nel corpo, ma anche la sua  mente e il suo cuore. Non era più in grado di distinguere le persone, le cose e le situazioni. Era confuso completamente che chi lo conosceva in precedenza si poneva legittimamente la domanda, se fosse ancora lui quel predicatore di strada, che tanto aveva incolpato gli altri, la società e il mondo intero, mentre lui solo apparentemente si sentiva perfetto. Era evidente che non era più lo stesso, forse mai come in quella situazione si era rivelato per quel che era realmente “un povero uomo, solo, illuso e distrutto”. Aveva deciso di fronte alla diagnosi infausta della sua malattia di farla finita con la vita, pur essendo nel pieno degli anni e della vigoria fisica, ma solo l’intervento provvidenziale di una mano amorevole e solidale poté bloccare sul nascere la sua volontà autodistruttiva e autolesiva. Questa mano salvatrice era di un suo vecchio amico e compagno dell’infanzia che, pur essendo stato umiliato ed offeso dalla sua prepotenza verbale, aveva mantenuto la sua dignità d resistere alle sue menzogne e falsità, perché lo conosceva bene, e tutto quello che annunciava agli altri, non trovava neppure un minimo riscontro nella sua vita immorale e dissoluta in vari ambiti. Tutto si risolse per il meglio, quando questo amico di vecchia data gli pose davanti il carico delle sue responsabilità di aver predicato bene, ma razzolato male. Mentre accusava gli altri, lui si permetteva ogni cosa, al di fuori del normale e legittimo vivere sociale. Fu un duro lavoro per il suo amico fargli capire i propri errori e sbagli, perché nell’autoesaltazione della sua persona, nell’arroganza di ogni gesto e comportamento, non faceva altro che evidenziare la sua povertà interiore. Così dopo una profonda verifica della sua esistenza basata sull’effimero, decise di cambiare strada e lasciare ogni cosa, per seguire la strada del vero bene. Per quanti ebbero la fortuna di non sentire più quel predicatore di strada, fu una liberazione, in quanto i rimorsi di coscienza che aveva prodotto in persone semplici e disponibili a cambiare vita, non facevano vivere più tranquillo nessuno, anche chi faceva davvero il proprio dovere. Scomparve dalla circolazione quel predicatore di strada che, dopo la guarigione da un brutto male, non predicò più, ma ritiratosi in un posto solitario incominciò a scontare i propri peccati, non con le penitenze corporali, ma con l’isolamento più totale dal mondo che a quel punto non lo accettava più, perché un uomo falso ed ingannatore, come tanti predicatori di ogni tempo e generazione che guardano la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non si rendono conto della trave che li annebbia e acceca facendo errori in continuazione, con volontà, costanza e distruggendo la vita degli altri. A distanza di anni, si seppe che quel predicatore di strada, morì abbandonato da tutti, anche dai suoi familiari, perché avevano capito che in lui che solo odio e neppure un briciolo d’amore per nessuno. Era infatti da piccolo che aveva impostato la sua vita per accusare e condannare gli altri e legittimarsi il male più assurdo ed impensabile fatto da lui, nella copertura assoluta di chi aveva interesse a sfruttare il lsuo potere di persuasore occulto.

Il predicatore di stradaultima modifica: 2014-01-11T15:38:42+01:00da pace2005
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