Conversione e pentimento sincero

La meditazione di questa mattina, mercoledì 12 marzo 2014, è stata più ampia ed articolata, avendo più tempo a disposizione, in quanto il mercoledì sono libero dalla scuola e quindi si può maggiormente spaziare con il tempo e con gli argomenti. Due i temi trattati in 20 minuti di omelia: la conversione e il pentimento sincero,

Partendo dal libro di Giona ho sottolineato l’importanza di essere missionari di riconciliazione e pace, come lo fu questo inviato del Signore, scelto da Dio per convertire il cuore e la vita di tutti i cittadini di Ninive. In quella città le cose non andavano per nulla bene: divisioni, guerre, immoralità, decadenza morale di ogni genere. Il Signore intenzionato a distruggere quella città per mancanza di onestà e rettitudine morale, cambia opinione, vista l’efficacia dell’azione evangelizzatrice di Giona. Tanto è che tutti i cittadini, su disposizione del re, mediante apposito decreto, fecero penitenza con sacco e cenere ed espressero concretamente la sincera volontà di cambiare strada e vita. Ninive fu salvata per la misericordia di Dio, ma anche perché un uomo coraggioso seppe parlare apertamente ed indicare i rischi che poteva arrivare dal cielo se non si cambia comportamento. Diciamo che l’azione di questo profeta trovò risposta ed accoglienza nel popolo di Dio, in tutti i cittadini di quel luogo. Su tema del perdono e della riconciliazione è il testo del vangelo di oggi. Anche al tempo di Gesù la gente si attende segni straordinari per credere e convertirsi. Gesù dici con chiarezza di affermazione che da parte sua non arriverà nessuno segno straordinario, miracolistico, eclatante e si richiama a quanto ha sperimentato Giona restando nel ventre del pesce per tre giorni. Segno allusivo alla morte in Croce di Cristo, ai tre giorni della passione, morte e risurrezione. Gesù in questo modo prepara i suoi discepoli allo scandalo della croce, chiede a loro una risposta di amore e di adesione a Lui piena e totale. Egli si propone modello di vita per tutti, fedeli e consacrati, mediante la scelta della via della croce, della povertà, dell’obbedienza fino alla morte di croce, di un amore universale verso ogni uomo di questa terra. Gesù si fa modello di esperienza quaresimale, con il ritiro nel deserto, in cui sperimenta la mancanza di tutto e nella privazione anche delle cose essenziali ci fa comprendere quando si meglio vivere nella povertà evangelica che vivere nella ricchezza mondana che svuota il cuore e la vita delle persone. I veri ricchi davanti a Dio sono coloro che hanno rimesso tutta la loro esistenza nelle mani di Dio e fanno un cammino di conversione continua, riconoscendo i propri peccati e le proprie debolezze. Mettersi nell’atteggiamento del pubblicano che in fondo alla chiesa di batte sinceramente il petto, perché sa perfettamente di aver sbagliato e di aver disobbedito volontariamente alla legge di Dio. Da qui la consapevolezza che solo chi ha a cuore la salvezza eterna della propria anima, usa il linguaggio della misericordia e del perdono, come linguaggio quotidiano da vivere ed annunciare agli altri. E ciò lo fa con la preghiera del cuore, con il pentimento sincero, perché il Signore ama coloro che hanno un cuore penitente, cioè si si mettono sinceramente nella situazione di cambiare in pensieri, in opere e in omissione il proprio modo di vivere la fede e di annunciarla agli altri sullo stile di Giona e soprattutto sullo stile di Cristo Crocifisso e risorto.

Conversione e pentimento sinceroultima modifica: 2014-03-12T12:31:20+01:00da pace2005
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